jueves, 3 de marzo de 2016

Educazione dei figli


Emilio Spósito Contreras*

GLI ANTECEDENTI DELL'EDUCAZIONE DEI FIGLI COME ELEMENTO ESSENZIALE DELLA RESPONSABILITÀ DI CREANZA

1. Premessa. Nell’ambito di un più ampio progetto sulla tematica: “L'educazione dei figli come elemento essenziale della responsabilità di creanza”, ho soffermato l`attenzione su ciò  che potremmo chiamare i precedenti dell’educazione dei figli, considerando tre punti fondamentali: a. La relazione tra l'istituzione famiglia e l’istituzione Repubblica nella tradizione giuridica romana che ha alimentato la linea di pensiero democratico di J.J. Rousseau e, per questa via, anche di Simón Bolivar, la cui “dottrina” è base del nostro ordinamento giuridico venezuelano (articolo 1 costituzionale); b. La revisione del pensiero del Libertador Simón Bolívar, particolarmente del Potere Morale previsto nella Costituzione del Venezuela del 1819, chiamata di “Angostura”; c. La revisione dell'idea della scuola al servizio delle famiglie.

2. La relazione tra famiglia e repubblica nella tradizione giuridica romana. È evidente che attualmente, benché sia un luogo comune riferirsi alla famiglia come base o cellula fondamentale della società, ecc., si pensa che, alla medesima maniera di ciò che si ritiene nella tradizione liberale per la persona, la famiglia sia una istituzione privata, opposta allo Stato o alla Repubblica, termini questi ai quali si fa indistintamente ricorso nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Nonostante ciò, per esempio, Maria Pia Beccari [1] riferisce che il Diritto di famiglia, come lo conosciamo attualmente, sorge solo a partire dal secolo XVIII; e Giovanni Lobrano, quando discute della istituzione della patria potestas spiega che in una proiezione della famiglia sorta a partire dalla Riforma, si considera la patria potestas romana “(…) un potere rivolto essenzialmente all’interno della propria familia” [2], rendendo conto del fatto che, in principio, famiglia e repubblica erano concetti strettamente relazionati.
In tale contesto si capisce il pensiero di Giustiniano a proposito della distribuzione dell'asse ereditario tra coeredi, il quale Imperatore infatti dice: “(…) cum et natura et pater et filius eadem persona paene intelleguntur” (CI. 6, 26, 11, 1),“anche per la natura il padre ed il figlio si concepiscono come se fossero la stessa persona” [3].

3. La famiglia e l'educazione dei figli nel pensiero del Libertador Simón Bolívar: Appendice della Costituzione del 1819. Il Potere Morale risiede in un collegio di quarantuno membri denominato Areópago (Sezione prima articolo 1°), organizzato nel plenum dell'assemblea, ed in due Camere di venti membri ognuna, più il presidente dell'Areópago che avrebbe diritto di concorrere e votare in qualsiasi di esse (Sezione prima articolo 16, ordinale primo). Tali Camere ricevono i nomi di: Camera della Morale e Camera della Educazione (Sezione prima, articolo 2°).
La Camera della Educazione, addetta all'educazione fisica e morale dei bambini fino ai dodici anni compiuti (Sezione terza, articolo 1°), si servirebbe dalle madri per infondere ai loro figli le prime idee, dei curati e capi dipartimentali per impartire istruzioni ai bambini, (Sezione terza, articolo 2°), e di scuole primarie per bambini e bambine dove sarà insegnato loro a parlare, leggere e scrivere, le regole più usuali dell'aritmetica ed i principi di grammatica, suscitando in loro idee e sentimenti di onore e probità, amore per la patria, per le leggi e per il lavoro, rispetto dei genitori, anziani e magistrati, adesione al Governo (Sezione terza, articolo 7°).
Corrisponderebbe a questa Camera anche l’impulso degli studi pedagogici (Sezione terza, articolo 4°); la scrittura da parte degli stessi membri della camera di opere pedagogiche (Sezione terza, articolo 5°); la raccolta, in tutto il mondo, di dati in materia di educazione (Sezione terza, articolo 6°); e la pubblicazione e la critica in castigliano delle opere straniere nella medesima materia (Sezione terza, articolo 3°). Ugualmente, spetterebbe alla Camera il compito di dirigere l'opinione pubblica in materia letteraria e in qualunque altro tema (Sezione terza, articolo13).
Massima autorità educativa della Repubblica (Sezione terza, articolo12), la Camera di Educazione pianificherebbe il settore della educazione, ordinando il numero e la costruzione di vivai necessari (Sezione terza, articoli 8° e 9°), regolamentando la sua amministrazione e funzionamento (Sezione terza, articolo 11), e redigendo un censimento sullo stato dei bambini: nascita e morte, costituzione fisica, salute e malattie, inclinazioni, qualità e talenti particolari (Sezione terza, articolo 12).
Gli educatori sarebbero nominati dalla Camera tra i più virtuosi e saggi, ed il loro impiego sarebbe il più stimato di tutti (Sezione terza, articolo10).

4. Prospettiva costituzionale della relazione tra famiglia e scuola. Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela [4]. La famiglia è un'istituzione preesistente allo Stato, quest’ultimo la riconosce come un'associazione naturale della società e spazio fondamentale per lo sviluppo integrale delle persone, cioè, dei cittadini (articolo 75 costituzionale). La Costituzione identifica la famiglia, con la famiglia della società industriale, urbana, “contratta” nella sua struttura giuridica, economica, etica e psicologica,vale a dire la famiglia nucleare, composta da genitori e figli. Quando nell'articolo 75 della Costituzione ci si riferisce alle relazioni della famiglia, queste si basano sull'uguaglianza dei diritti e dei doveri, sulla solidarietà, ovviamente sullo sforzo comune, sulla comprensione e sul rispetto reciproco tra i suoi membri.
In tal modo le relazioni familiari e la famiglia risultano composte da: a. Il matrimonio, base della famiglia composta dai coniugi; e, b. La parentela: compongono la famiglia i progenitori ed i loro figli, la famiglia consanguinea di uno dei coniugi rispetto all'altro, tutti tra sè, indipendentemente dalle generazioni o gradi, cfr. articoli 37 al 40 del Codice Civile, e c. Gli adottanti e l’adottato [5].
Per quanto concerne il matrimonio, articoli 41 e ss. del Codice Civile, è interessante evidenziare quanto segnalato nell'articolo 77 della Costituzione, circa l'interpretazione che deve darsi alle denominate “unioni stabili”, a proposito delle quali la Sala Costituzionale della Corte Suprema de Justicia si pronunciò nella sentenza numero 1.682 del 15 di luglio di 2005:

(…) el matrimonio –por su carácter formal- es una institución que nace y se prueba de manera distinta al concubinato o a cualquier otra unión estable, y por ello estas últimas no pueden equipararse íntegramente al matrimonio y, por tanto, no puede pretenderse que, automáticamente, todos los efectos del matrimonio se apliquen a las “uniones estables.
En consecuencia, no es posible una declaración general que asimile las uniones (de cualquier tipo) al matrimonio, y por lo tanto, observa la Sala, hay que distinguir cuáles efectos del matrimonio se aplican al concubinato y a las posibles otras uniones estables.

Nel testo della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela è espresso chiaramente il principio democratico-rousseiano della sovranità popolare: “La soberanía reside intransferiblemente en el pueblo, quien la ejerce directamente en la forma prevista en esta Constitución y en la ley [6], e indirectamente, mediante el sufragio, por los órganos que ejercen el Poder Público” (articolo 5).
Nel nostro caso risulta evidente la relazione sovranità-libertà, quando nell'articolo 62 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela si parla espressamente del “(…) derecho de participar libremente en los asuntos públicos (…)”. Passando dalla libertà negativa: libertà uguale a non impedimento, alla libertà positiva: libertà uguale a partecipazione.
La Costituzione nel suo articolo 70, contempla un elenco non tassativo dei mezzi di partecipazione del popolo all’esercizio della sua sovranità nel campo politico, economico e sociale, non escludendo tramite un'interpretazione armonica e logica del testo costituzionale, la possibilità di identificare altri mezzi di partecipazione, come la partecipazione delle famiglie all'educazione. Infatti, l'articolo 102 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela stabilisce: “(…) El Estado, con la participación de las familias y la sociedad, promoverá el proceso de educación ciudadana de acuerdo con los principios contenidos de esta Constitución y en la ley”. La stessa cosa si potrebbe dire del diritto dei genitori a dare un'educazione religiosa ai loro figli (articolo59) cosa che la Costituzione riconosce come un dovere e un diritto dei genitori, quantomeno un diritto dei figli, individui pienamente capaci giuridicamente (articolo78).
La famiglia non può essere considerata unicamente come un'istituzione di Diritto privato, ma anche e soprattutto, come un prolungamento della personalità dei cittadini, genitori e figli, nella repubblica.
Così, dunque, quando nell'articolo 102 costituzionale si segnala rispetto all'educazione che lo “Stato l'assumerà come funzione indeclinabile e di massimo interesse in tutti i suoi livelli e modalità”, o che la “educazione è un servizio pubblico”, non deve intendersi come allontanamento dell'attività educativa dalle famiglie, bensì, al contrario, come un riconoscimento all'esercizio della sovranità dei cittadini genitori, delle famiglie, nell'attività di educare o di istruire.
Si riconoscono i partiti politici, e ancor più le famiglie, organizzazioni sociali native.
In tale senso è l’impegno dello Stato in materia di educazione, rispettando l'orientamento e i desideri dei rappresentanti naturali dei bambini, così come in ogni attività amministrativa, si deve rispettare la sovrana volontà generale.
La liberta di insegnare non deve avere limiti.
Sotto questi parametri la “politicizzazione” della scuola risulta evidente, nel senso di subordinazione della scuola agli interessi del popolo, superando il supposto carattere neutro dell'educazione, cosa che risulta importante soprattutto davanti alla tecnocrazia ed al pericolo che le decisioni rimangano in mani di specialisti o ancora alla possibilità di manipolazione della coscienza attraverso i mezzi di comunicazione.

NOTAS

*Universidad Central de Venezuela, Abogado; Especialista en Derecho Administrativo; cursante del Doctorado en Ciencias, mención Derecho. Profesor Agregado de Derecho Civil I, Personas, de la Universidad Central de Venezuela y profesor de "Orígenes del Derecho y su evolución posterior" y "Codificación y familias del Derecho" de la Universidad Católica Andrés Bello.
[1] Concetti ulpianei per il “diritto di famiglia”, vol. I. Torino 2000.
[2] “Familia. Note per la interpretazione”. En Roma e America. Diritto Romano Comune. Rivista di Diritto dell’integrazione e unificazione del Diritto in Europa e in America Latina. 28/2009. Mucchi Editore. Modena 2009, pp. 5 e ss.
[3] Vid. G. LOBRANO, op. cit., pp. 15-16. También del mismo autor, Pater et filius eadem persona. Per lo studio della patria potestas. Milano 1984.
[4] Cfr. P. CATALANO, “Nuovi strumenti della sovranità popolare: scuole delle famiglie”. En Studi Sassaresi. II Famiglia e società sarda. Università di Sassari-Società Sassarese per le Scienze Giuridiche, Serie III. A. 1968-1969. Dott. A. Giuffrè Editore. Milano 1971, pp. 437 e ss.
[5] Cfr. M. C. DOMÍNGUEZ GUILLÉN, “El estado civil”, en Estudios de Derecho Civil. Libro Homenaje a José Luis Aguilar Gorrondona. Volumen 2. Tribunal Supremo de Justicia. Colección Libros Homenaje, número 5. Caracas 2002, pp. 373-375.
[6] Todos los ciudadanos y ciudadanas tienen el derecho de participar libremente en los asuntos públicos, directamente o por medio de sus representantes elegidos o elegidas.

La participación del pueblo en la formación, ejecución y control de la gestión pública es el medio necesario para lograr el protagonismo que garantice su completo desarrollo, tanto individual como colectivo. Es obligación del Estado y deber de la sociedad facilitar la generación de las condiciones más favorables para su práctica” (articolo 62 della Costituzione dell Venezuela).

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