Emilio
Spósito Contreras*
GLI
ANTECEDENTI DELL'EDUCAZIONE DEI FIGLI COME ELEMENTO ESSENZIALE DELLA
RESPONSABILITÀ DI CREANZA
1. Premessa. Nell’ambito di un più ampio progetto
sulla tematica: “L'educazione dei figli come elemento essenziale della responsabilità
di creanza”, ho soffermato l`attenzione su ciò che potremmo chiamare i precedenti
dell’educazione dei figli, considerando tre punti fondamentali: a. La relazione
tra l'istituzione famiglia e l’istituzione Repubblica nella tradizione
giuridica romana che ha alimentato la linea di pensiero democratico di J.J.
Rousseau e, per questa via, anche di Simón Bolivar, la cui “dottrina” è base
del nostro ordinamento giuridico venezuelano (articolo 1 costituzionale); b. La
revisione del pensiero del Libertador Simón Bolívar, particolarmente del Potere
Morale previsto nella Costituzione del Venezuela del 1819, chiamata di “Angostura”;
c. La revisione dell'idea della scuola al servizio delle famiglie.
2. La relazione tra famiglia
e repubblica nella tradizione giuridica romana. È evidente che attualmente, benché sia un luogo
comune riferirsi alla famiglia come base o cellula fondamentale della società,
ecc., si pensa che, alla medesima maniera di ciò che si ritiene nella
tradizione liberale per la persona, la famiglia sia una istituzione privata,
opposta allo Stato o alla Repubblica, termini questi ai quali si fa indistintamente
ricorso nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Nonostante ciò, per esempio, Maria Pia Beccari [1] riferisce che il Diritto di famiglia,
come lo conosciamo attualmente, sorge solo a partire dal secolo XVIII; e
Giovanni Lobrano, quando discute della istituzione della patria potestas spiega che in una proiezione della famiglia sorta a
partire dalla Riforma, si considera la patria
potestas romana “(…) un potere
rivolto essenzialmente all’interno della propria familia” [2], rendendo conto del fatto che, in principio,
famiglia e repubblica erano concetti strettamente relazionati.
In tale contesto si capisce il pensiero di Giustiniano
a proposito della distribuzione dell'asse ereditario tra coeredi, il quale
Imperatore infatti dice: “(…) cum et
natura et pater et filius eadem persona paene intelleguntur” (CI. 6, 26,
11, 1),“anche per la natura il padre ed il figlio si concepiscono come se
fossero la stessa persona” [3].
3. La famiglia e
l'educazione dei figli nel pensiero del Libertador Simón Bolívar: Appendice
della Costituzione del 1819. Il Potere Morale risiede in un collegio di quarantuno membri denominato
Areópago (Sezione prima articolo 1°), organizzato nel plenum dell'assemblea, ed
in due Camere di venti membri ognuna, più il presidente dell'Areópago che
avrebbe diritto di concorrere e votare in qualsiasi di esse (Sezione prima
articolo 16, ordinale primo). Tali Camere ricevono i nomi di: Camera della
Morale e Camera della Educazione (Sezione prima, articolo 2°).
Corrisponderebbe a questa Camera anche l’impulso degli
studi pedagogici (Sezione terza, articolo 4°); la scrittura da parte degli
stessi membri della camera di opere pedagogiche (Sezione terza, articolo 5°);
la raccolta, in tutto il mondo, di dati in materia di educazione (Sezione
terza, articolo 6°); e la pubblicazione e la critica in castigliano delle opere
straniere nella medesima materia (Sezione terza, articolo 3°). Ugualmente, spetterebbe
alla Camera il compito di dirigere l'opinione pubblica in materia letteraria e in
qualunque altro tema (Sezione terza, articolo13).
Massima autorità educativa della Repubblica (Sezione
terza, articolo12), la Camera
di Educazione pianificherebbe il settore della educazione, ordinando il numero
e la costruzione di vivai necessari (Sezione terza, articoli 8° e 9°),
regolamentando la sua amministrazione e funzionamento (Sezione terza, articolo 11),
e redigendo un censimento sullo stato dei bambini: nascita e morte, costituzione
fisica, salute e malattie, inclinazioni, qualità e talenti particolari (Sezione
terza, articolo 12).
Gli educatori sarebbero nominati dalla Camera tra
i più virtuosi e saggi, ed il loro impiego sarebbe il più stimato di tutti (Sezione
terza, articolo10).
4. Prospettiva
costituzionale della relazione tra famiglia e scuola. Costituzione della
Repubblica Bolivariana del Venezuela [4]. La famiglia è un'istituzione preesistente allo Stato, quest’ultimo la
riconosce come un'associazione naturale della società e spazio fondamentale per
lo sviluppo integrale delle persone, cioè, dei cittadini (articolo 75
costituzionale). La
Costituzione identifica la famiglia, con la famiglia della
società industriale, urbana, “contratta” nella sua struttura giuridica, economica,
etica e psicologica,vale a dire la famiglia nucleare, composta da genitori e
figli. Quando nell'articolo 75 della Costituzione ci si riferisce alle
relazioni della famiglia, queste si basano sull'uguaglianza dei diritti e dei doveri,
sulla solidarietà, ovviamente sullo sforzo comune, sulla comprensione e sul rispetto
reciproco tra i suoi membri.
In tal modo le relazioni familiari e la famiglia
risultano composte da: a. Il matrimonio, base della famiglia composta dai
coniugi; e, b. La parentela: compongono la famiglia i progenitori ed i loro
figli, la famiglia consanguinea di uno dei coniugi rispetto all'altro, tutti
tra sè, indipendentemente dalle generazioni o gradi, cfr. articoli 37 al 40 del Codice Civile, e c. Gli adottanti e l’adottato
[5].
Per quanto concerne il matrimonio, articoli 41 e
ss. del Codice Civile, è interessante evidenziare quanto segnalato
nell'articolo 77 della Costituzione, circa l'interpretazione che deve darsi
alle denominate “unioni stabili”, a proposito delle quali la Sala Costituzionale
della Corte Suprema de Justicia si pronunciò nella sentenza numero 1.682 del 15
di luglio di 2005:
(…) el matrimonio –por su carácter formal- es una
institución que nace y se prueba de manera distinta al concubinato o a
cualquier otra unión estable, y por ello estas últimas no pueden equipararse
íntegramente al matrimonio y, por tanto, no puede pretenderse que,
automáticamente, todos los efectos del matrimonio se apliquen a las “uniones
estables.
En consecuencia, no es posible una declaración general que
asimile las uniones (de cualquier tipo) al matrimonio, y por lo tanto, observa la Sala , hay que distinguir
cuáles efectos del matrimonio se aplican al concubinato y a las posibles otras
uniones estables.
Nel
testo della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela è espresso
chiaramente il principio democratico-rousseiano della sovranità popolare: “La soberanía reside intransferiblemente en
el pueblo, quien la ejerce directamente en la forma prevista en esta
Constitución y en la ley [6], e
indirectamente, mediante el sufragio, por los órganos que ejercen el Poder
Público” (articolo 5).
Nel nostro caso risulta evidente la relazione
sovranità-libertà, quando nell'articolo 62 della Costituzione della Repubblica
Bolivariana del Venezuela si parla espressamente del “(…) derecho de participar libremente en los asuntos públicos (…)”. Passando
dalla libertà negativa: libertà uguale a non impedimento, alla libertà
positiva: libertà uguale a partecipazione.
La famiglia non può essere considerata unicamente
come un'istituzione di Diritto privato, ma anche e soprattutto, come un
prolungamento della personalità dei cittadini, genitori e figli, nella repubblica.
Così, dunque, quando nell'articolo 102
costituzionale si segnala rispetto all'educazione che lo “Stato l'assumerà come
funzione indeclinabile e di massimo interesse in tutti i suoi livelli e
modalità”, o che la “educazione è un servizio pubblico”, non deve intendersi
come allontanamento dell'attività educativa dalle famiglie, bensì, al
contrario, come un riconoscimento all'esercizio della sovranità dei cittadini
genitori, delle famiglie, nell'attività di educare o di istruire.
Si riconoscono i partiti politici, e ancor più le
famiglie, organizzazioni sociali native.
In tale senso è l’impegno dello Stato in materia di
educazione, rispettando l'orientamento e i desideri dei rappresentanti naturali
dei bambini, così come in ogni attività amministrativa, si deve rispettare la
sovrana volontà generale.
La liberta di insegnare non deve avere limiti.
Sotto questi parametri la “politicizzazione” della
scuola risulta evidente, nel senso di subordinazione della scuola agli
interessi del popolo, superando il supposto carattere neutro dell'educazione, cosa
che risulta importante soprattutto davanti alla tecnocrazia ed al pericolo che
le decisioni rimangano in mani di specialisti o ancora alla possibilità di
manipolazione della coscienza attraverso i mezzi di comunicazione.
NOTAS
*Universidad Central de Venezuela, Abogado; Especialista en Derecho Administrativo; cursante del Doctorado en Ciencias, mención Derecho. Profesor Agregado de Derecho Civil I, Personas, de la Universidad Central de Venezuela y profesor de "Orígenes del Derecho y su evolución posterior" y "Codificación y familias del Derecho" de la Universidad Católica Andrés Bello.
[1] Concetti ulpianei per il “diritto di
famiglia”, vol. I. Torino 2000.
[2] “Familia. Note per la
interpretazione”. En Roma e America.
Diritto Romano Comune. Rivista di Diritto dell’integrazione e unificazione del
Diritto in Europa e in America Latina. 28/2009. Mucchi Editore. Modena
2009, pp. 5 e ss.
[3] Vid.
G. LOBRANO, op. cit., pp. 15-16.
También del mismo autor, Pater et filius
eadem persona. Per lo studio della patria potestas. Milano 1984.
[4] Cfr.
P. CATALANO, “Nuovi strumenti della sovranità popolare: scuole delle famiglie”.
En Studi Sassaresi. II Famiglia e società
sarda. Università di Sassari-Società Sassarese per le Scienze Giuridiche,
Serie III. A. 1968-1969. Dott. A. Giuffrè Editore. Milano
1971, pp. 437 e ss.
[5] Cfr. M.
C. DOMÍNGUEZ GUILLÉN, “El estado civil”, en Estudios
de Derecho Civil. Libro Homenaje a José Luis Aguilar Gorrondona. Volumen 2.
Tribunal Supremo de Justicia. Colección Libros Homenaje, número 5. Caracas
2002, pp. 373-375.
[6] “Todos
los ciudadanos y ciudadanas tienen el derecho de participar libremente en los
asuntos públicos, directamente o por medio de sus representantes elegidos o
elegidas.
La participación del pueblo en
la formación, ejecución y control de la gestión pública es el medio necesario
para lograr el protagonismo que garantice su completo desarrollo, tanto
individual como colectivo. Es obligación del Estado y deber de la sociedad
facilitar la generación de las condiciones más favorables para su práctica” (articolo 62 della Costituzione dell Venezuela).
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